Se nella confezione di un farmaco è presente la dicitura
“La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro e correttamente conservato” significa che la data di scadenza è sconosciuta anche a chi l’ha decisa.
 
Chi compera il farmaco, di solito è perchè lo deve usare, a meno che non esistano collezionisti.
Se lo si usa anche una sola volta, significa che la confezione già non è più integra.
Sarà quindi già scaduto?
Quando scadrà?
 
E come lo avranno mai controllato a confezione integra?
E come sarà mai la corretta conservazione?
 
Io sono più propenso a pensare che le date di scadenza siano una trovata commerciale e non tecnica.
 
Qui a Bangkok non esistono, come non esistono i notai, perchè le cose inutili non hanno senso.
E costano.
 
In compenso hanno il sig Taksin che è il Mr.B thailandese.
 
Ora è fuggito all’estero (non ad Hammamet) da bravo ricco lurido ladro, ma è stato processato comunque per corruzione.
La sentenza per il suo processo è arrivata l’altroieri pomeriggio.
 
Colpevole.
 
Qui la parola prescrizione non esiste.
 
Intanto noi giochiamo , col pallone, con farmville, col grande fratello e con qualsiasi cosa che confermi che la scadenza del nostro cervello è già stata raggiunta.
 
E a confezione integra.

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14 Comments

  1. Rispondi

    boh, io le medicine anche quando son scadute le prendo, e per il mio cervello non so che fare. scaduto o no è l’unico che mi resta però mi incuriosisce pensare a come sarebbe stato se non fosse scaduto

  2. Rispondi

    Sono d’accordo sulle date di scadenza… infatti continuo a prendere la vivin c anche oltre data indicata e il mal di testa passa uguale, e mangio lo yougurt qualche giorno dopo perchè ho tutta una teoria sui fermenti lattivi vivi. Buongiorno
    (Guarda che veramente non ti scrivo più) 🙂

  3. Rispondi

    i farmaci andrebbero tenuti in luoghi freschi e non umidi. Quindi tutti quelli che hai in casa li puoi buttare.
    Ma al massimo non funzionano… ch epotrà mai fare l’aspirina inumidita?
    che la ricavano da un albero che sta nell’umido tutta la vita…

    Invece i cervelli scaduti marciscono, quindi puzzano….
    Se li usi molto la scadenza, stranamente, si allontana, perchè il calore prodotto funziona da batteriostatico…

    Ho le balle girate, non badarci

  4. Rispondi

    Che dire! Anche da re regna l’ottimismo.
    Io tutti questi cervelli in giro (ancorche’ scaduti) non li vedo…

    Poi sappimi dire come finisce con i cinghiali nell’armadio. Adoro le storie a lieto fine 🙂 

  5. Rispondi

    Dico subito che ieri splinder mi ha fatto roteare il cazzo.
    Si è mangiato post e tre commenti.
    Detto questo, che fa già un quadro chiaro della mia situazione emotiva, passo alle repliche:

    @lavespista in #1: si, in effetti il quesito è interessante;
    @serrenett in #2 et 3: il vivin C scaduto rende frigide le femmine di fermento lattivo che poi non scrivono più;
    @mezzastrega in #4: l’ASA detto comunemente acido acetilsalicilico, non si ricava dagli alberi di salice che non producono la sua molecola completa (del radicale salicilico intendo).  Lo si fa per sintesi, ma siccome hai le balle girate, non te lo dico e torno a fare la punta alle cambre.
    @vespi+mezzastrega da #5 a#10: splinder bastardo;
    @soffiodimaggio in #11: i cinghiali stanno benissimo. Si divertono a rincorrere un re che è apparso dal nulla in mezzo ad una boscaglia di cervelli di plastica.

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