Il primo che mi chiede se è vero, gli lancio una maledizione rotante bicuspide ad effetto ellittico.
State attenti che ho i poteri.

(dialogo tradotto dal thailendese)
(però in mezzo cè anche qualcosa di originalissimo)

Bangkok – Subdistretto di yannawa – entro in un 7eleven che è un negozio che non chiude mai, che vende cose che mai ti aspetteresti di comperare alle 4 di mattina ma che comperi, posseduto.
Io, personaggino normale, chiedo di comperare una scheda telefonica.

"Buongiorno signorina"
"Buongiorno"
"Vorrei una scheda TRUE MOVE"
"Mi spiace non le ho, ma se vuole ho le 12CALL"
"La ringrazio ma io uso TRUE MOVE ma….secondo lei posso ricaricare anche con la 12CALL?"
"Eh no, se ha TRUE deve comperare TRUE, arrivederci buongiorno!" (Uhmm!! Perspicace la musogiallo!)
"Ehmm…….Buongiorno grazie"

Io tentenno perchè è mattina, periodo della giornata durante il quale posso anche non essere lucidissimo.
Non che negli altri io brilli, ma diciamo che nella gaussiana delle probabilità, il massimo di rincoglionimento è proprio in fascia mattutina.
Per questo motivo, mi incarto la risposta e faccio per uscire.
Il mio gulliver, che abitualmente ospita i miei due piccoli e segreti amici (Neur e One) ricorda però che solo ventiquattro ore prima, io ho ricaricato il telefono.
Proprio nello stesso esercizio.
Ergo, rientro.

"Mi scusi signorina"
e lei ad alta voce rivolgendosi ai colleghi e dimenticando che solo 18 secondi prima io stavo dialogando con lei nella sua stessa lingua:
"Oh, è tornato il farang*, forse non ha capito che non ho le TRUE MOVE CARDS!"

Io, cercando di risvegliare il gentleman in me,
"Ehmm…si, ma sono affamato di riso…" (che è un modo di dire tipo tanaliberatutti, non rompeteilcazzoeascoltate, insomma è una formula magica.
Immediatamente si ricompone:
"Già, mi scusi, come la posso aiutare?"
"No niente, è che ieri, e proprio qui, ho ricaricato il telefono, solo che, al posto della card, mi avete fatto la striciolina" (è una ricarica online che si fa col registratore di cassa)
"Ah certo! Vuole quella?"
"Guarda sorella, lobiettivo è poter usare il telefono. Ricarica come vuoi ma ricarichiamo…"
"Ma certo! Quanto carichiamo?"
"600baht per cortesia"
"Spiacente, non ho ricariche da 600baht"
"Guarda sorella, questa è la strisciolina di ieri.  Vedi? E
da 300 baht."
"Esatto fratello, ho ricariche da 50, 100, 150 e 300.  Non ho quelle da 600"
e allora, in italiano, sporco di dialetto, inglese e Hindi:

"Ma quel chiurlo del tuo dio! Catgnessuncancar! Ma 300×2 cosa fà? Ma sei nata dal culo di un tricheco del molise? Ma dio! Innondala!"

Per poi riprendere il controllo e dire in thai
"Grazie, due da 300Baht"
"Ecco fatto"

"Grazie arrivederci"

*=il Farang è un frutto ma è anche il modo col quale i thai definiscono gli stranieri di pelle bianca. Non è un dispregiativo ma, a seconda del contesto, lo può diventare.

Condividi
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •   

5 Comments

  1. Rispondi

    ah farangito mio per essere nel punto più basso della tua curva gaussiana sei stato mooolto ma moooooooooooooooooooooolto sveglio

  2. Rispondi

    veramente no, ti ho trovato veloce di pensiero, io sarei arrivata a casa priam di pensare alla strisciolina del giorno prima.

    ti prego bevi bene, niente mekong, la cosa più depressiva che sia riuscita a bere

  3. Rispondi

    Troppo tardi sorellina.
    Troppo tardi.

    Il vetraio è obnubilato, sopito, confuso, intorpidito…insomma è tranquillo.
    Night.,

    PS: un saluto al gatto fluo.

  4. Rispondi

    vedo che la cortesia per gli altri è uguale ovunque…

    i trichechi del molise mi mancavano…
    vado a gugolare
    ma anche no

Rispondi a lavespista Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.