Ricordo quando la prof di musica entrava in classe, trovando il delirio.

 
Manteneva fintamente la calma, ma poi puniva tutti.

 
Senza gridare.

 
Senza pugni sulla cattedra.

 
Senza strattoni.

 
Svolavano note e brutte scritture sul registro, che sfociavano anche in “rinvii a settembre in musica”.

 
Che la gente si chiedeva: “Ma orchiddio, come si fa a farsi rimandare in musica, cazzoputtanatroia?”.

 

 

Eppure..

 

 

Così.

 

 

Fotteva tutti in modo micidiale.

 
Irreversibile.

 
A poco serviva poi saper dimostrare di essere dei geni nel solfeggio.

 
Si era puniti.

 

Chi, come il sottoscritto era la causa della punizione collettiva, poi doveva vedersela con gli “innocenti”.

 
Si, perché c’erano degli innocenti.

 

E allora si procedeva con operazioni del tipo “te lo prendo io il panino, non occorre che tu ti getti nella mischia” o “ tieni, questi biglietti dell’autobus sono per te”.

 

Faccio presente che il semplice gesto di comprare un panino, nel mio istituto tecnico, significava rischiare la vita.

 
Faccio presente che, contro tutti i calcoli, siamo riusciti a buttare giù un muro.

 
Quando si dice Rovigo patria del rugby, non lo si fa a caso.

 

 

Essi, gli innocenti intendo, potevano scegliere tra prendere la punizione collettiva della prof, o essere mobbizzati da noi stupidi facinorosi scassaminchia.

 

E spesso sempre sceglievano il male minore con la punizione collettiva.

 

 

Però, a ripensarci non era giusto.

 
Se tornassi indietro, glielo direi a quella babbiona che non aveva senso inculare la collettività.

 

Era solo un gruppetto quello che scartavetrava il cazzo a tutto il mondo!

 
Ero pure io!

 

E invece no.

 
Merda per tutti.
In fin dei conti il prof di chimica strumentale sapeva chi colpire, e posso garantire che lo faceva.

 

Sarebbe andato bene un prof che avesse fatto finta di non vedere la entropica realtà della classe, spiegando lo stesso, non curandosi delle scene infernali che gli si presentavano di fronte?

 
Faccio presente che, in una di queste sessioni, siamo riusciti a depilare il pube di uno sfigato, con tanto di schiuma e rasoio.

 

Avete capito il genere o devo spiegarvi anche che Luca, claustrofobico ossessivo, ha smontato tutti i telai delle finestre, perché gli abbiamo negato di mantenere socchiusa una finestra?

 

Ecco. Ma torniamo a noi.

 

 

Sarebbe andato bene un prof che avesse punito tutti indistintamente?

 

Sarebbe andato bene un prof che avesse fatto finta di aver sbagliato classe e fosse tornato in sala insegnanti a guardare il culo di quella di inglese?

 
Questi sono post che mi saltano in mente quando vedo una bambina siriana di sette anni, fatta a pezzi e messa in un sacco di nylon in modo che il padre avesse qualcosa su cui piangere.

 

Sono quasi sicuro che non fosse una combattente dell’ISIS.

 
Sono quasi sicuro che fosse tra gli innocenti.

 
Sono quasi sicuro che una bomba abbia creato più danno di una nota sul registro.

 

E non credo che offrirle adesso di evitare la ressa per il panino, possa bastare.

 
Anche perché non c’è né scuola, né panino.

 

E questo non significa volere l’impunità per i coglioni.

 

Ecco, questo volevo dire.

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