No niente, volevo dire due parole sulla categoria dei comunisti infiltrati ma non le trovo.

 

Chi sono i comunisti infiltrati?

 

I comunisti infiltrati sono dei comunisti che, inidonei per stare perfino nel loro partito (rifondazione comunista) si danno da fare per accedere ad altri partiti o movimenti i quali, pur di raccattare sostenitori, si farebbero segnalare ad equitalia.

 

Essi, ignari che la seconda guerra mondiale sia finita da un pezzo, vivono nell’aggressivo terrore del fascismo.

 

Per loro tutto è fascista.

 

Una mamma becca il figlio a rompere il cazzo a scuola e gli appioppa una scarica di ceffoni turbodiesel?

 

È una fascista.

 

Un poliziotto intercetta uno scippatore magrebo e lo placca come Naudè ai tempi d’oro?

 

È un fascista.

 

Un poliziotto NON intercetta lo stesso scippatore di cui sopra e si fa riempire di sputi dalla nonna del fornaio?

 

È un fascista.

 

Un bambino scambia figurine dei pokemon sfiorando la mutandina della suora?

 

Fascista pure lui.

 

Si insomma, il comunista infiltrato è comunista solo in funzione della sospetta esistenza fascista.

 

Qualcuno spieghi loro che, tranne gli immancabili romantici che si comportano in modo identico, di fascisti non c’è più l’ombra.

 

Avrei dovuto appunto spendere due parole per dire che è inutile cercare di spiegare a certa gente che il vecchio concetto di comunista/fascista non sta più in piedi.

 

Oggi volendo dare una parvenza di legalità all’Italia (e di salvezza al mondo) occorre scavalcare quel criterio di contrapposizione dedicandosi alla discussione delle singole idee.

 

Così, senza partiti.

 

Dando un senso alle cose e scopando un attimino di più, perché temo che tra noi ci sia troppissima gente che non tromba.

 

Si insomma, avrei dovuto parlare di questo ma preferisco dedicarvi una poesia:

 

Lunga la strada

stretta è la via

alla fine della fiera

ha ragione sempre mia zia.

 

Mandorla

“Mutandina della suora”

 

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5 Comments

  1. Rispondi

    certo che il bobbolo sente proprio la necessità di etichette, di demarcazioni, di schierarsi insomma e magari cantare il proprio inno vincente. Ma ti rendi conto che il mio partito "Gli under 70.000" non ha un vessillo e nè una etichetta, perché uno di certo non ama definirsi under, che tra l'altro suona tanto di autorimpicciolimento, stavamo per definire l'inno, ma poi pure quell'idea fu abbandonata visto lo scarso successo http://pornodidattica.blogspot.it/2012/05/linno.html

  2. kiro

    Rispondi

    Oggi, chi si atteggia a comunista duro e puro e magari occhieggia ai centri sociali o sbeffeggia chi non la pensa come lui (vedi, per esempio, il vignettista Vauro) è semplicemente un arricchito radical-chic che fa il frocio con il culo degli altri. Vale a dire il massimo dell'ipocrisia, da un lato, e della vigliaccheria dall'altro. Chi si spacca davvero il culo, rispetta le regole, lavora otto ore, NON HA LA SCORTA (vedi la Boldrini che con la scorta fa l'amica dei rom), non potrebbe mai votare per rifondazione. Ergo è un fascista.

  3. Il Vetraio

    Rispondi

    Vi amo silenziosamente; qui nel Quatar non amano i vetrai.

    Tra un' ora decollo alla volta di Teheran, dove li amano ancora meno…

    Un saluto.

    Ps: forse non riusciro' a postare….

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