È primavera.

Si alza la temperatura.

In primavera succedono sempre le stesse cose che sono così elencabili:

1) Piove;

2) Gli uccellini cinguettano alle uccelline;

3) Altri uccellini sfregano in malomodo sulle cuciture dei jeans al passare delle morbide femmine;

4) Le rondini ritornano;

5) I clandestini sbarcano;

6) Le zanzare riappaiono;

7) Le bollette del gas fanno capolino dalla cassetta delle lettere facendoti rimpiangere la stufa a legna.

Ma c’è un’altra coppia di soggetti che si ripropone con la sua inesorabile periodicità:

a) Chi puzza;

b) Chi lo esorta a usare i deodoranti.

Vediamoli nel dettaglio

Puzzolenti: soggetti presenti in entrambi i sessi, senza distinzione di età, livello sociale, scolarizzazione e provenienza.

Essi in buona sostanza manifestano la loro presenza  tramite delle colonie micotiche che diffondono nel cosmo il prodotto della loro fermentazione.

In sintesi, i puzzolenti si lavano poco*.

 

Esortatori di uso deodoranti: soggetti convinti che il deodorante possa risolvere il problema fetore, così per magia.

Ne esistono due sottocategorie: i convinti e i coprenti.

I convinti tendenzialmente si lavano e usano il deodorante di protocollo.  Per sicurezza. Essi risolvono il problema degli odori lavandosi, ma si sa, melius est abbubdare quam deficiere…

I coprenti evitano di lavarsi, “coprendo” il loro fetore con prodotti cosiddetti deodoranti, ignorando che fetore+deodorante è gradevole come una pigna nel culo..

Ora, se si cuoce un pollo e per errore lo si brucia, è inutile tentare di camuffare l’odore con della marmellata di fragole!

Oltre all’odore di bruciato, il nostro cervello in modo automatico si chiederebbe: “Ma che cazzo c’azzecca il gusto fragola col pennuto carbonizzato?”.

Entrambe queste due sottocategorie, però non sanno nulla della provenienza del deodorante.

Lo comprano per stimoli indotti dalla pubblicità, per le accattivanti confezioni, per l’uso di certi termini riportati in etichetta che evocano paradisiaci piaceri e incommensurabili vantaggi.

Se vedessero la merce che li compone, sono convinto che non ne comprerebbero più.

Se riflettessero sulla domanda “Che fine farà il deodorante non appena messo sulla pelle?” allora la smetterebbero di scrivere su internet che il limone e l’aglio sono antitumorali, andando a caccia di chi ha messo in commercio tali veleni…

Ma vorrei concludere con questa immagine dedicata agli amanti dell’ascella femminile, come il sottoscritto.

A coloro che fremono anche al solo pensiero di immergere il naso in una bella, enorme, irsuta ascellona femminile!

Ecco amici, immaginate di avere la voglia estrema di fare ciò di cui sopra ma, al momento giusto, di trovarvi davanti ad una piazzola di sosta, tutta impiastricciata di una melma bianca e maleodorante che a leccarla ti si blocca la spermatogenesi.

Non vi fa rimpiangere il vero odore di femmina?

 

Morale: lavatevi.  Fatelo per noi. 

Ma evitate i deodoranti. Fatelo per noi e per voi stessi.

 

W l’ascellona irsuta, naturale e senza prodotti aggiunti!

 

*per onestà intellettuale, devo dire che tra i puzzolenti ci sono anche consumatori di pomate dall’odore micidiale e che quindi non rientrano nella categoria degli sporchi.

Per simpatia li mettiamo nella categoria outsider.  Bello no?

 

 

 

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11 Comments

  1. Rispondi

    Non c’entra, ma oggi ho fatto un esame ad uno che la collega prima ancora di farlo entrare mi ha detto "mi ricorda il Vetraio".

    E dopo che ci ho parlato ho confermato: stesso modo di muoversi e sedersi, stesso atteggiamento cordiale ma aggressivo ed intransigente… sì insomma un po’ nevrotico.

    Così, volevo dirtelo… magari siete parenti…

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