Tizio – Ciao, tutto bene?

Vetraio – Quando non sento il telefono suonare, sì.

T – Ti sto rompendo le palle?

V – Terribilmente.

T – Ma no dai, non dire così; ho bisogno del tuo supporto. Un piccolo aiuto.

V – Sappi che ti costerà molto più di un tè alla settimana alla macchinetta.

T – Vabbè dai, allora te ne offrirò due.

V – …

T – tre?

V – Ecco, già meglio.

T – Io non sto bene.

V – E ciò non costituisce novità.

T – Da quando la mia tipa mi ha liquidato, non riesco a farmene una ragione. Non riesco nemmeno a fare le cose più semplici. Sono in balia degli eventi.

V – E anche questo non costituisce novità.

T – Vuoi dirmi che è tutto normale? Io ho il dubbio che non sia poi così tanto normale. Mi sento da schifo.  A volte mi sembra di stare un po’ meglio ma dopo qualche ora riprecipito.

V – È tutto maledettamente normale. Non devi avere dubbi. I dubbi in questo caso non esistono.  Anzi, mettiamola così: tutti i tuoi dubbi sono delle disgustose certezze.

T – Sì, però così non mi aiuti…

V – Capisco.  Hai bisogno che ti menta? Vuoi crogiolarti su delle splendide bugie? Vuoi che ti dica cose che ti riempiono le tasche di illusioni? Se vuoi io lo faccio, ma non è una cosa che si fa tra amici.

T – La menzogna è terapeutica?

V – A dire il vero, nel brevissimo periodo è fantastica, così come l’alcol, la droga e il sonno. Poi funzionano da amplificatori di cagamento di cazzo.

T – …

V – È inutile che tu faccia di tutto per non farmi capire che stai piangendo, tanto lo percepisco.

T – Ho un momento di debolezza.

V – Primo errore: non è “un momento”.  Saranno settimane, mesi, anni e, se proprio vuoi la sincerità, questo è un dolore che non passerà mai.  Secondo errore: non si tratta di debolezza. È forza, è reazione, è vita, è onestà.   Vuoi forse mentire a te stesso che stai soffrendo?

T – …

V – Te lo dico io cosa sta succedendo: sei pieno di dubbi. Ti chiederai venti milioni di volte al giorno cosa sarebbe successo se avessi detto quella frase o se avessi fatto quella cosa.  Ti chiederai quaranta milioni di volte al giorno perché mai si possa arrivare alla rottura di una relazione, sapendo ciò che provi. Ti chiederai mille milioni di volte al giorno se si veda con altri per fare sesso, facendo tardi alla notte, senza ricordarsi nemmeno per un cazzo di istante di te.

T – Sì.

V – Ebbene, per il futuro le tue uniche certezze saranno i tuoi dubbi e ciò è logorante, brutto, violento e anche un’altra cosa che adesso non mi viene in mente. La tua tipa non è più tua. La tua tipa va con altri e di questo dovresti essere felice. La tua tipa non ti pensa, e se lo fa, è solo per crearsi dei fetidi alibi, robusti come un castello di carta. Anzi, visto che sei sensibile all’argomento, correggo in “come un castello di biglietti gratta e vinci con i quali hai vinto due euro di merda”. E non c’era niente che tu potessi fare per salvare la situazione.   E non c’era niente che che tu potessi dire. Non le interessavi più.  Non avevi più il valore che avevi all’inizio. In questo momento tu devi sapere che per lei sei un illustre sconosciuto. Un cencio. Una scarpa rotta in un paese senza ciabattino.

T – Quanto ti diverti a demolirmi?

V – No, non hai capito.  Non solo non mi diverto, io percepisco una parte (ma solo una piccola parte) di ciò che mi descrivi e so che si tratta di qualcosa di devastante.

T – Ammetti che sei un po’ una merda

V – Sì, se vuoi lo ammetto ma i fatti non cambiano.

T – Perché mai dovrei essere felice se va con altri?

V – Pensaci e capirai

T – Io in questo momento non capisco più niente

V – Lo fa per convinzione, per reazione.

T – Cioè?

V – Cerca di distruggere quella voce interna che le sussurra verità che non vuole accettare. Qualcuno direbbe che è la voce della coscienza, io no.

T – Ci rifletterò…

V – Macché macché, non c’è nulla su cui riflettere.  Esci, divertiti e soprattutto ricorda il sentimento che ti legava a lei.   Cerca di dare un corpo, un peso a quel sentimento e sii sereno nell’affermare che nessun’altro al mondo glielo donerà.

T – Ci proverò.

V – Ho cambiato idea: mi accontento di soli due tè alla settimana

T – Beh dai, grazie

V – Però mi caricherai tu la siringa del grasso!

T – Sei-una-merda

V – Bye bye

 

2 Comments

  1. Rispondi

    NOI del partito degli under 70.000 a suo tempo analizzammo e risolvemmo il problema legalizzando il poliamore, che poi visto il futuro da mortidifame che aspetta le nuove generazioni è anche vantaggioso economicamente perchè in un appartamento possono conviverci anche 5 coppie, tanto di figli nemmeno se ne parla

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