Io capisco chi ha fame.

 

Un operaio che si è rotto la schiena per dieci ore, ha una dignitosa fame.

 

Se mangia voracemente è comprensibile.

 

Voracemente non significa “avidamente” nella sua accezione più vomitevole.

 

Se prendo un profugo appena sceso da un barcone dopo la traversata e lo vedo aggrapparsi alla borraccia della nostra guardia costiera, vittima della sete, non mi stupisco e nemmeno mi sento risalire il vomito.

 

Quello che non comprendo è l’avidità trasudante di cotenna di porco.

 

Vedere un cristiano mangiare come se non ci fosse un domani, cospargendosi di sugo fino alla radice dei capelli, rumoreggiando con le fauci come una bestia da stalla, versandosi bicchieri fino all’orlo solo perché non ha ancora capito come sollevarlo (il bordo intendo), trangugiando oggetti anche scarsamente commestibili ma compatibili con le dimensioni esofagee,  questo mi fa letteralmente schifo.

 

Chi non ha limite di capienza e nemmeno di decenza, mi irrita.

 

Chi mette in bocca qualcosa, guardando con gli occhi iniettati di sangue ciò da ingoiare subito dopo, mi irrita.

 

Chi pensa alla quantità di cibo come ad un bisogno primario, mi irrita.

 

Chi si sbrodola, mi irrita.

 

Chi mi irrita, mi irrita.

 

Chi per farla breve, antepone il boccone al bocchino, mi irrita.

 

E lei non incarna questa possibilità:

 

hairy-armpit-madonna

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7 Comments

  1. F.

    Rispondi

    si tratta solo di esibizionismo e strano che ti abbiano impressionato solo i mangiatori

  2. Rispondi

    Ultimamente, mi scegli vagine dal jet set.

    E poi, questa di oggi di sesso orale pare se ne intenda. Lo ha anche promesso come voto di scambio.

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