Cari Amici, stanziali o migratori che siate, ben arrivati qui, dove si fanno chiacchiere di paese, o qualcosa del genere.

A distanza di qualche giorno dall’omicidio della povera Giulia Cecchettin ad opera dell’ex fidanzato Filippo Turetta, ormai i riflettori dovrebbero iniziare lo switch-off, ma in realtà ciò non succede.

I fatti, tanto per aiutare chi arriverà qui nel 2030, dopo aver posteggiato la sua auto elettrica ed aver intavolato un discorso interessante con la sua app dotata di intelligenza artificiale, quella che i fighi chiamano AI, sono questi:

c’è un lui che si innamora di una lei;

entrambi studiano all’Università e lei è un pochino messa meglio di lui, tant’è che di lì a qualche tempo avrebbe dovuto laurearsi;

Lei si rompe i coglioni di lui e lo manda a farsi fare l’amore nel culo;

lui sbrocca e le tenta tutte per farle cambiare idea, senza considerare che di fronte ha una femmina, e le femmine non cambiano idea a meno che non torni loro utile;

lui sbrocca sempre di più e a casa sua, dove lui ammette di essere in difficoltà al punto di pensare al suicidio, continuano a pensare che in fondo sia tutto normale;

decide quindi di armarsi di coltello, di sacchi di plastica, di denaro in contante e, a bordo della sua Grande Punto nera come la morte e ammaccata dalla grandine come solo in Veneto se ne vedono, decide di portarla fuori a cena, non prima di aver cercato su internet dati per l’approntamento di un kit di sopravvivenza in alta montagna;

la cena va a finire a schifìo e lui, evidentemente rendendosi conto che le sue possibilità di successo col la sua lei erano pari a quelle della Schlein di ridare un senso alla sinistra, la malmena, la accoltella e la carica in auto, sparendo per un po’ di giorni;

l’Italia si interessa al caso, scattano le ricerche, i tiggì spernacchiano a dritta e a manca e i peggiori giornalisti dell’universo iniziano a defecare articoli come solo loro saprebbero fare;

dopo alcuni giorni gli inquirenti trovano il corpo della giovane in un qualche luogo che adesso non ricordo, lasciato in un dirupo e occultato con i sacchi di cui sopra;

la sventurata ha ricevuto sufficienti coltellate al volto ed al collo per morire dissanguata;

lui tenta la fuga e lo beccano in Germania come un povero pirla che deve aver saltato il capitolo relativo al “come fare carburante se non hai un soldo” nel manuale di sopravvivenza;

frignante, viene condotto in gendarmeria e arrestato.

 

 

 Cos’è questa storia?

Un omicidio per motivi sentimentali, attuato da un soggetto pieno di problemi psichiatrici fino al collo.

Ci sono responsabilità?

Sicuramente sì ma tutte impalpabili;

tutte da “senno di poi”.

La famiglia poteva accorgersi che il figlio stava impazzendo come la maionese?

Sì, ma non ha avuto la lucidità e gli elementi per agire.

Ma allora di chi è la colpa?

Possiamo farla rientrare nelle variabili che determinano se avrai un futuro oppure no?

Certo.

Secondo il mio punto di vista, con la tecnologia di cui disponiamo oggi e con la nostra maturità sociale, questo è un fatto che rientra nell’imponderabile.

Visto che la famiglia dormiva alla grande, non c’era possibilità di prevenzione.

C’è chi sostiene che la tipa avrebbe dovuto denunciarlo.

“Salve signor Carabiniere, le segnalo che ho 21 anni e che il mio tipo dice che muore senza di me”.

“A signorì, fateve ‘na cioccolata carda e guardateve un firm alla tivvì, possibirmente senza rompere li cojoni…”.

 

Ma il genere umano deve cercare un capro espiatorio.

Un nemico ci deve essere.

Per forza.

 

E secondo la sorella della vittima, il responsabile del fattaccio è il Governo.

Secondo l’acneica rivoluzionaria sorellina, è anche colpa del patriarcato.

Secondo la geniale ragazzotta, evidentemente preda dello sconforto comprensibilissimo, la colpa è dei maschi.

Parole iniettate da compagni della Schlein? Mah…

 

Che cosa ne esce?

A reti unificate il messaggio che passa è che “i maschi vanno rieducati”, che “i maschi devono smetterla di uccidere le donne” e altre cagate del genere.

Con la capacità di analisi dell’italiano medio, il messaggio viene raccolto e metabolizzato così male per cui la ricerca del fuggitivo non era più una “caccia all’uomo” ma una “caccia al maschio”.

Probabilmente valgono molto meno quei milioni di uomini normali che non uccidono, rispetto a quei quattro deficienti incapaci che strozzano la prima tipa che non gliela vuol più dare.

Volete forse una società del futuro dove finalmente venga scardinato il meccanismo di relazione maschio-femmina?

La direzione è presa.

 

A me personalmente cambia poco perché non ho più certe necessità, ma vi voglio fare gli auguri.

Ve li voglio fare di cuore, cari ragazzi miei.

E voi avete paura dell’ISIS?

 

PS: il cugino del LUI assassino è il sindaco di un comune veneto.

Sindaco di destra.

A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca…..

 

La vaginetta di oggi, che dell’uomo nulla teme, è costei:

 

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1 Comments

  1. Rispondi

    certo che questa si nun ce stai attento co’ na stretta de chiappe te strangola.
    In genere il psicosomatico è furbo, se è solo, agisce solo su avversari deboli

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