“Dio benedica il panno swiffer e la sua esclusiva struttura 3D che gli permette di raccogliere e trattenere lo sporco. Di dio.”

 

Standin’ ovation per il messaggio sms dell’anno.

Voi mi fate vivere bene.

E vivere non è uno scherzo!

Ti devi alzare alla mattina, devi trascinare la tua carcassa al lavoro, devi lavorare, devi scannare il compagno altrimenti muori, devi rientrare a casa, beccarti un po’ di sbattimenti, cibarti e dormire.

Così, senza emozioni.

Mi ricorda molto quando negli anni ’70, tutti presi dalla foga produttiva e dal boom, non consideravano Mina, Battisti e Pasolini.

Miti calpestati.

Alle volte c’è bisogno di sentirsi umani.

Alle volte c’è bisogno di rincorrere rumeni e scoccare frecce intinte nel curaro, proprio verso di loro.

Alle volte c’è bisogno di dimenticarsi di Berlusconi perché la vita non è quella.

Però un paio di frecce intinte, scoccate verso Berlusconi, sarebbero un’idea, ammettetelo.

Alle volte c’è bisogno di guardare sotto alla gonna della tipa che vive in via Roma la luna e di lasciar cadere una lacrima amara.

Liberatoria.

Densa e molto vera, che solo l’arte può smuovere.

Ma mica perché l’arte sia così caghevole da provocar lacrime!

No no.

Perché mica si vogliono ripetere gli errori visti negli anni ’70 e quindi si guarda ai nostri artisti fuoriclasse per piangere in modo sano.

Grazie Lorenzo Cherubini Jovanotti.

Tu sei un artista.

Se ti confronto con il coglione di Gangam style, vinci di brutto, come la luna nascosta tra le nuvole, vince il confronto con la passera nascosta dalla gonna, della tipa di via Roma.

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