Oggi giornata al mare.
Cioè ieri, visto che ho pubblicato domani.
E cosa c’è di più bello che stare con i piedi sul bagnasciuga guardando la fauna antropomorfa contorcersi festosa?
 
I piedi si fanno accarezzare da alghe ed assorbenti usati.
Alcuni hanno le ali, altri no (differenze sociali anche tra i lines?)
Quelli con le ali sembrano pinguini.
Un pochino provati, ma pur sempre pinguini.
Hanno tutti lo stesso colore e la stessa consistenza.
Sono docili e carini.
Se opportunamente addestrati, compiono perfino evoluzioni acrobatiche.
Quelli che si strofinano su di me, si limitano a fare delle caprioline poco distante da riva.
Saranno pigri.
Sarà il caldo.
 
E così passo il tempo appallottolando formine di kukident da regalare ai bambini che presentano regolare domanda firmata dai genitori.
La padrona del kukident ammicca e passandosi la lingua sulle labbra, accenna ad una simpatica prestazione dance sul palo dell’ombrellone di una coppia di suore lesbiche, prima di lussarsi la quarta cervicale.
La sessualità mi si blocca  e mi riprendo solo alla vista di una gabbiana china a mangiare qualcosa sulla spiaggia.
Penso quindi ai paradossi della vita.
Milioni di uomini sognano segretamente la bigamia.
I maschi di anatra sono bigami ed infelici.
Ma ci pensi allo strazio di farsi fare un duplice bocchino da tipe dotate di becco dentellato?
 
E’ sempre così: chi ha i denti non ha il pane, mentre chi ha il pane non ha i denti.
E qui rientra sulla scena la nonna porno alla quale ho sottratto il kukident.
Mi dispero, ma senza kukident forse….
 
Una madre continua a chiamare a squarciagola il figlio che non risponde.
La gabbiana che finisce di pasteggiare, spicca il volo lasciando sulla spiaggia un piccolo costumino da bagno, evidentemente indigesto.
A pochi metri un prete appagato sorride.
Ripone il macete sul borsone e l’uccello nel costume.
La madre continua a chiamare a squarciagola mentre la folla pietosa le porge il numero di “Chi l’ha visto?”.
Per 15 interminabili secondi, la donna grida e si dispera.
Poi arriva un nerboruto piaccione e quindi smette.
 
E’ l’imbrunire.
Saluto in modo cordiale alghe, gabbiani e kukident prima di allontanarmi.
Qualcuno mi tira i peli delle gambe: “E a noi non ci saluti?”.
Saluto quindi anche la folta delegazione di assorbenti gialli che mi abbracciano affettuosamente e faccio prua verso casa.
 
La morale è sempre quella: c’è sempre un assorbente zozzo ed abbandonato che ti tira per i peli delle gambe pur di essere considerato, ma non è bene distrarsi dal kukident e dai gabbiani.
 
E poi le alghe fanno bene al viso.
 
 
 
 

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