Ormai lho capito: ho bisogno urgente di tornare in Italia che, se non fosse per gli italiani sarebbe il miglior posto al mondo.

Si è vero, la gente è arrabbiata, spenta, disoccupata, derubata, delusa, macinata, frustrata, stressata e altre cose che adesso mi farebbero perdere il filo del discorso.
Che poi mi si biscotta e sa di bruciato.

Dicevo,
ho bisogno di tornare a casa.
Da giorni mi gironzolava per la testa lidea del minestrone.

Si, quel bel minestrone contenente tutte le verdure che la moderna ingegneria genetica sa produrre.
Quel minestrone che quando lo fai, la gente dalla strada ti chiede:

"Pollo arrosto oggi eh?"

Quello che lo devi mescolare ogni tanto sennò si attacca e poi sa di pastiglie dei freni bruciate.
Quello che devi cuocere col fuoco basso basso perchè deve fare "puff puff puff" senza con questo voler offendere un qualchessia abitante di Arcore.

Quel minestrone insomma.

E quando hai bisogno di quel minestrone, amore mio, è il momento di tornare a casa dove la mamma ti ha fatto.

In Nuova Zelanda, per lappunto.

 
E così, mi son ritrovato a vagare per il mercato alla ricerca di verdure per il mio minestrone.
 
Primo ostacolo: qui non ci sono le nostre stesse verdure.
 
Ci son le carote, le patate ad un prezzo esorbitante e le cipolle.
Il resto son verdure che non c’azzeccano un beato pene con le nostre.
Ergo non ne conosco il gusto.
Ergo2 vaffanculo perchè sennò non è il mio minestrone.
 
Ma il commesso, quello che io chiamo Paura Vera perchè è  gay, con alopecia totale malcelata sotto ad una parrucca non pettinabile modello Peter (quello che s’ingroppava Heidi) e il viso sempre bianchissimo di borotalco, mi chiede:
 
“Stai cercando qualcosa da mangiare?”
No, sto cercando di decodificare i codici a barre degli yoghurt! Si, volevo fare del minestrone ma non trovo quello che cerco….”
 
“Questo è quello che cerchi…..no?”
E mi mette tra le mani un vasetto rosso, ben fatto, di qualcosa che riportava la dicitura “MINESTRONE” sul quale apparivano fagiolini e tutte quelle cose varie che quando l’universo fu creato, entrarono a far parte del minestrone.
Luogo di produzione Australia.
 
Non credo di aver mai impiegato così poco tempo per raggiungere casa.
Se qualcuno mi avesse messo davanti alla scelta: o minestrone o figa, avrei senza dubbio preferito la figa (con la bocca piena di minestrone).
 
Entro nella mia cucina tirata a lucido durante lo scorso weekend, e inizio a leggere le istruzioni che presuppongono il possesso di un microwave oven, cosa che adesso non mi viene in italiano.
 
C’è e funziona.
 
Ma prima devi strappare il setto metallico dopo aver sollevato la linguetta.
 
Invasato come un tossico quando prepara un joint di libanese dopo aver fumato corteccia di platano per  mesi, eseguo con un sorriso tipo: Hahahaha il mondo è mio!!!
 
La linguetta si solleva, si solleva anche il setto, flette, flette ancor di più e………………
 
Slackt! Si stacca il setto dal contenitore, proiettando una raffica di schizzi di contenuto, ad imbrattare in più punti la mia splendente cucina.
 
La raffica di schizzi ha aperto una voragine nella mia necessità di insultare tutti i santi del calendario e così ho fatto.
 
Ovviamente, ancor prima di proseguire nella preparazione del vomito cibo, mi metto a pulire.
Il mio olfatto però, ha iniziato ben presto a comunicare con me:
 
“Vetraio…….”
“Si?”
“Ma quella puzza di selvaggio west che percepisco, arriva dalla scatola che hai appena aperto?”
“Ma no dai, non essere il solito comunista, pessimista di merda….”
 
“Vetraio……”
“Si?”
“Io devo assolutamente piangere”
“Ma dai, sarà perchè contiene le cipolle fresche…….”
 
“Vetraio…….”
“Si?”
“Possiamo ripiegare su di una pizza?”
“Ma no….abbiamo bisogno di vitamine e le verdure fanno al caso nostro”
 
Ma alla fine….dopo aver caricato una 92 parabellum puntata subito dopo alla tempia, l’olfatto sentenzia:
questa merda sta al minestrone come tua nonna sta a Samantha Fox (Vaffanculo)
 
Ma io non c’ho creduto e nel giro di qualche minuto mi sono trovato seduto alla mia scrivania, vedendomi riflesso nello specchio, a mangiare della merda australiana, pensando al minestrone di casa mia.

PS: la pizzeria aveva già chiuso.

 
Buongiorno anche a te sapore mio.

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9 Comments

  1. Rispondi

     Oddio…povero Vetraio 🙁 
    vi prego facciamo qualcosa, qualcuno spedisca del minestrone a casa Vetraio…
    Credo che domani mangerò minestrone, dovrei apprezzare di più le piccole cose.Ti penserò  mentre lo preparo  e questo commento non è un modo per suscitare la tua invidia 😉

  2. utente anonimo

    Rispondi

    Dio santo che ridere su sto posto!
    La puzza da selvaggio west……..
    Fantastico tutto.
    Bravo vetraio!!

    Uno di passaggio

  3. Rispondi

    Tra minestrone e figa ha vinto quest’ultima…basta che per figa non intendessi un barattolo con scritto "FIGA", made in thailandia

  4. Rispondi

    Beh, io i codici a barre li so decifrare… tutta colpa del destino che mi ha affiancato una sorella che studia matematica.. per il resto quando torni te lo preparo io il minestrone.. quello vero, mediterraneo, che noin c’entra niente neanche col veneto….. 😉

  5. Rispondi

    marò che ansia m’è presa…ma non ti si può mandare un pacco? sementi per l’orto? minestra liofilizzata italica? anche quelle zuppe già pronte ma non surgelate che ho visto in giro? fino a quando non vai da serrenet

  6. utente anonimo

    Rispondi

    bellino. mi piace di molto qui.. quel Paura Vera mi ha ricordato un tizio del liceo. Rosso Spaventa lo chiamavamo.

  7. Rispondi

    Minestrone di canguro scaldato in microonde. E poi ci si chiede perché uno si vota ai noti drink analcolici al guaranà. Comunque anche a Milano trovare verdure che abbiano il loro sapore originale non è cosa tanto semplice.

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