Vetraio: “Scusi signora zioassassino, è inutile che parli a quella cazzo di cassa automatica. Deve passare l’articolo in modo che legga il codice a barre. In caso contrario staremo qui sei giorni per fare la spesa e non mi sono portato il necessaire per una vacanza all’IPERFAMILA, diobono…”.

Signora: “Ma cosa dice, guardi che con l’odierna tecnologia, questi aggeggi riconoscono anche le voci!”.

V: “..allora provi con un tono di voce più alto o provi a fare la voce sexy..magari non è una cassa ma un CASSO…”

S: “È un’ottima idea.. Ti prego amico..fammi pagare questa poca merce, altrimenti qui tutti si agitano..”.

V: “!!!estinzione subito”.

 

Nel frattempo la coda diventa colossale e un tintinnio mi avvisa della caduta dei miei maroni al suolo.

 

V: “Signora mi creda, non le serve parlare a questa macchina; deve stri-scia-re gli oggetti!”

S: “Ma strisciare le cose è da mascalzoni! Ci sarà un altro modo diamine!”.

V: “Signora, la prego; mi scappa da piangere..”.

S: “Non si preoccupi, lei non deve piangere; è solo un effetto collaterale delle irrorazioni fatte da quei maledetti..”.

V: “Ma sei deficiente Prego?”.

S: “Non mi dica che non sa che quei maledetti del NWO ci irrorano con sostanze micidiali per farci impazzire tutti!”.

V: “Mi lasci indovinare..lei abita a Malpensa e passa ore stesa in giardino a bocca aperta?”.

 

 

Morale: Visto che parlare col CASSO non serve, siamo costretti a strisciare; e tutto ciò per la coda!

 

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